l Castello normanno o dei Conti di Sangro, fu edificato dai Normanni nel XII secolo, con lo scopo di controllare uno degli accessi meridionali alla Valle Peligna.
![](https://www.comune.anversadegliabruzzi.aq.it/wp-content/uploads/2024/01/castello_normanno.jpg)
Successivamente, probabilmente dopo il 1282, con la riconferma ai Di Sangro delle terre peligne, il castello subisce delle evidenti trasformazioni con l’adeguamento del palatium a grande torrione quadrangolare sul versante sud, la scarpatura di tutto il recinto difensivo e il rifacimento della torre-mastio sul versante nord.
Quest’ultima a pianta quadrata nelle fasi originarie del XII secolo, viene rifatta in forma pentagonale con puntone verso il lato nord-ovest, direzione da cui poteva provenire un eventuale attacco
Fu abitato dalle famiglie di Sangro, ovvero di Anversa e Belprato. Dopo i Conti di Sangro, nel corso del XV-XVI secolo il castello fu abitato dai Belprato, che quivi posero la loro dimora. Sotto i Belprato, il castello fu abbellito e divenne un centro di attrazione per intellettuali ed artisti.Prima del 1606 vi dimorò il celebre botanico napoletano Fabio Colonna, ospite della contessa Virginia Belprato; in Anversa egli rinvenne alcune pianticelle rare.
![](https://www.comune.anversadegliabruzzi.aq.it/wp-content/uploads/2024/01/normanno.jpg)
Delle strutture difensive rimane il recinto poligonale con ingresso verso il borgo, il palatium feudale, con torrione su un angolo (risistemato più volte nel XIII-XV secolo) e la torre sommitale a pianta pentagonale “a puntone” trecentesca, sovraposta alla precedente normanna a pianta quadrata.
Tra il 1585 ed il 1588, nell’ampia Cappella comitale di San Michele Arcangelo annessa al palazzo, si celebrarono le nozze di D. Costanza, figlia di Gio Berardino II e Virginia Orsini, con il letterato napoletano Giambattista Manso, marchese di Villa Irpina e signore di Bisaccia, amico e protettore di letterati come Torquato Tasso, il quale compose per queste nozze il sonetto: “In un bel prato, e tra i bei fiori e l’erbe.”
Ma anche in epoca più recente, il castello normanno di Anversa è stato al centro di eventi legati al mondo della letteratura.
Dell’antico castello resta il rudere del puntone della torre trecentesca, crollata in parte dopo il violento terremoto del 1706, mentre è ancora visibile l’edificio abitativo e la Cappella comitale annessi al castello, nonché l’arco ribassato posto all’ingresso del palazzo, che è databile ai primi del Cinquecento e presenta lo stemma dello stesso secolo dei Belprato-Della Tolfa-Orsini.
Fu qui che Gabriele D’Annunzio nel 1904 ambientò la tragedia La fiaccola sotto il moggio, dopo aver visitato il castello, insieme ad Antonio De Nino.
![](https://www.comune.anversadegliabruzzi.aq.it/wp-content/uploads/2024/01/archeologia3.png)
L’attuale ingresso al palazzo con arco ribassato è databile ai primi del Quattrocento e presenta lo stemma cinquecentesco dei Belprato-Della TolfaOrsini. Nell’interno si nota il giardino post-rinascimentale a due livelli con torretta dotata di scala a chiocciola circolare, formata da moduli in lastre calcaree.
![](https://www.comune.anversadegliabruzzi.aq.it/wp-content/uploads/2024/01/archeologia2.png)
Questo è un sito demo e il template di questa pagina non è ancora disponibile.
Controlla se è disponibile il layout su Figma, il template HTML tra le risorse del modello o consulta il documento di architettura (OSD 65kb) per costruire il template in autonomia.
Pagina aggiornata il 29/01/2024