Il torrente Scomparso

Seguendo il falco pellegrino e la bellezza del fiordaliso, il visitatore scopre il fascino naturale della riserva: ‘Le trotte vanno scherzando sotto l’acqua ed i merli di fiume ed altri uccelli insidiatori per sopra…’

Seguendo il falco pellegrino e la bellezza del fiordaliso, il visitatore scopre il fascino naturale della riserva: ‘Le trotte vanno scherzando sotto l’acqua ed i merli di fiume ed altri uccelli insidiatori per sopra…’

Seguendo il falco pellegrino e la bellezza del fiordaliso, il visitatore scopre il fascino naturale della riserva: ‘Le trotte vanno scherzando sotto l’acqua ed i merli di fiume ed altri uccelli insidiatori per sopra…’ con queste parole nel 1712 Michele Torcia, un diplomatico napoletano, descriveva l’ambiente delle gole del Sagittario ed è dal parco della Riserva, punto di partenza per la scoperta delle gole, che l’itinerario da noi proposto intende ripercorrere, a distanza di alcuni secoli, parte del tragitto che tanto colpì il visitatore napoletano.

Anche se nel frattempo il Sagittario non attraversa più tutte le gole, il fascino dell’ambiente è rimasto inalterato nel tempo. Il sentiero, dopo aver attraversato alcuni incolti, passa in prossimità di una parete rocciosa posta sulla destra, sulla quale nidificano e si possono osservare numerose coppie di gracchio corallino, un corvide sempre più raro in tutta Europa; inoltre è facile ascoltarne il tipico verso simile a quello della taccola, altro piccolo corvide nidificante nelle gole.

Continuando a salire, il sentiero piega a sinistra offrendoci lo scorcio di una parete delle gole il cui limite visivo è rappresentato dall’imponente balzo calcareo di Pizzo Marcello. Con un po’ di fortuna è possibile osservare il volo tra le rocce, del passero solitario. Per gli amanti dei fiori: attenzione a non calpestare il fiordaliso del Sagittario.

Si sale quindi sulla piccola e tortuosa strada asfaltata che porta al paese di Castrovalva, la si percorre per 900 metri, per riprendere poi sulla destra una mulattiera che in pochi minuti di marcia, porta sulla cresta rocciosa di colle San Michele che propende verso Anversa.

In questo punto termina l’itinerario, regalandoci un suggestivo colpo d’occhio sulle gole sottostanti. Durante la sosta i più fortunati potranno avere occasione di osservare l’acqua attraversare la valle, proveniente dal monte Genzana.

Tornando indietro, è d’obbligo una visita al caratteristico borgo di Castrovalva testimone con le sue case fra le rocce, di una diversa visione del mondo che è propria di una genuina civiltà agro-silvo-pastorale.

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Pagina aggiornata il 29/01/2024

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