Parco Letterario

La storia del paesaggio italiano è un capitolo di unica bellezza nel libro della natura europea.

La storia del paesaggio italiano è un capitolo di unica bellezza nel libro della natura europea.

Il clima temperato, le alte montagne e la forma peninsulare nel mezzo del Mediterraneo, hanno creato nel tempo attraverso grandi sommovimenti naturali ed umani – quel che Dante indica come “L’aiuola che ci fa tanto feroci”.

Un paese bello come un giardino, conteso fra passioni e incurie, straziato dalla ferocia economica che spesso l’ha trascinato in disastrosi mutamenti. I Parchi Letterari sono un argine a tale scempio.

Vogliono vivificare nell’essenza, alcuni scenari che i migliori dei nostri antenati hanno esaltato. Angoli magici, i Parchi Letterari sono luoghi dell’ispirazione di grandi autori e poeti, luoghi ancora esistenti nel paesaggio.

Questa collana geografica e poetica -legata alla veduta d’un viale o d’una fontana, d’un lago o d’un monte e anche d’una chiesa o d’un castello- forma un ponte fra natura e cultura, aprendo nuovi orizzonti in antichi panorami.

Attraverso una biblioteca e una banca dati nella sede del Parco che si trova presso il Comune del luogo, si integrano testimonianze ed elementi di studio e di spettacolo.

È un’attività che vuole trasformarsi in economia culturale attraverso interventi ed azioni collegati alla letteratura, alla conoscenza dei posti e all’etnografia più segreta. In un filo di nostalgia, torna il tempo che il luogo ha vissuto e noi lo ripercorriamo senza indicazioni ingombranti o sbarramenti artificiosi.

Lo riviviamo nella natura com’era. Questo l’idillio leopardiano ricorda; così altri poeti, altri autori. Palcoscenico naturale dove riconoscere le forme originarie e il soffio della sapienza; qui la forza ispiratrice della natura attraversa la vicenda umana.
E’ un privilegio, nello spazio di oggi.

Trascurare quanto fino a noi giunto con tanta bellezza è rinunciare ad una parte della memoria che è certezza di esistere e sicurezza di quel che siamo. Il Parco Letterario è tutto questo.

Giuseppe Papponetti

INFORMATIVA PARCHI LETTERARI

TESTIMONIANZE

Storia e ambiente nella Fiaccola Sotto Il Moggio

Anversa e la Valle del Sagittario – La tragedia scritta nel 1909 da Gabriele d’Annunzio, è ambientata nel piccolo paese di Anversa degli Abruzzi, tra le mura della “casa antica dei Sangro”.

D’Annunzio, nato a Pescara, si era recato più volte da quelle parti sia per “gite di piacere”, sia per assistere alla famosa festa delle serpi di Cocullo, un paesino a pochi chilometri da Anversa. L’interesse per Anversa è poi confermato dal rinvenimento, tra i suoi “Taccuini” di un appunto preso il 19 settembre 1896 durante una gita a Scanno: “Anversa: avanzi di un castello (..) il Sagittario, il fiume spumoso (..)”.

Al Museo Vittoriale di Roma, che conserva molte delle cose appartenute a d’Annunzio, è custodito anche il volume “Guida dell’Abruzzo” di E. Abbate che, dati gli eloquenti segni di lettura, dimostra quanto d’Annunzio fosse interessato all’esatta conoscenza e individuazione dei luoghi ove ambientare le sue opere “Abruzzesi” (cfr.: il “Notturno”, il “Libro segreto”, “Le Vergini delle Rocce”, “La figlia di Jorio” ecc.).

Un cartiglio autografo fra le pagine 252-253 recita: “Dai Marsi ad Anversa” ripetendo l’intestazione di un capitolo tenuto presente nell’accompagnare Edia Fura (il serparo che compare nell’ultima parte della tragedia) da Luco alla dimora dei Sangro. Nella “Fiaccola sotto il Moggio” d’Annunzio sembra interessato, più ancora che nelle altre sue opere abruzzesi, a circoscrivere e a precisare, sia cronologicamente che geograficamente lo spazio del racconto.

L’azione si svolge nel “Paese Peligno” (cioè nel paese dei discendenti del popolo italico dei Peligni, che era in Abruzzo tra Corfinio e Sulmona e più precisamente viveva in Abruzzo tra Corfinio e Sulmona) “dentro dal tenitorio di Anversa, presso le gole del Sagittario, la vigilia della Pentecoste, al tempo di Re Borbone Ferdinando I°” e quindi tra il 1814 e il 1825, anno della scomparsa del vecchio sovrano.

Sono gli anni in cui viene demolito il potere dei feudatari del Mezzogiorno e, come loro, anche i personaggi della tragedia d’Annunziana, non sono soltanto decaduti dalla ricchezza, ma non costituiscono più un ordine privilegiato e separato: anche loro si sono dovuti “imborghesire” nella mentalità e nel costume.

Quest’aristocrazia “squattrinata”, vive in una “casa antica” di cui, già nelle prime strofe di apertura, Annabella (una delle serve) evoca le “cento stanze”. È ovviamente una connotazione fantastica, ma che serve a dare la dimensione della passata “gran diosità” della famiglia dei Sangro.

Viaggi Sentimentali

“Se vieni con me per un sentiere che hai passato cento volte, il sentiere ti sembrerà novo…”

“…tra la gente d’Anversa, e per tutta la Valle del Sagittario…” “I viaggi sentimentali sono i viaggi dell’emozione che diventa palcoscenico, di volta in volta, delle vicende più famose, di una segreta commedia umana, di un momento unico, attraverso il luogo e le pagine dell’autore famoso che l’ha cantati o scritti. Il viaggio sentimentale è uno spettacolo che proviene da secoli di distanza ed entra nell’odierna visione del tempo…”

Il “viaggio” permetterà di addentrarsi con la mente e con il cuore nei luoghi, fonte d’ispirazione di G. d’Annunzio e di apprezzarne l’aspetto naturalistico. Assaporare fragranze di un lontano passato, rievocare sensazioni preservate dal tempo e dal luogo, significa rivivere nella natura e riconoscerne le sue forme originarie.

È dunque,“viaggio” dell’emozione, del sentimento; esperienza unica ed irripetibile che ci fa sprofondare nel nostro passato primigenio, riscoprirlo sempre diverso. Tutto… in un solo istante. …”

Stanislao Nievo

Periodo : Aprile – Ottobre
Durata : 2 – 3 ore
Minimo : 25 persone
Prenotazione obbligatoria

“…Ciottoli, vicoli, piazzette, odori di un tempo ormai lontano, rivivono nella memoria, affollano i nostri ricordi… Questo lo scenario dell’evento: arricchito di voci, di suoni e di emozioni che solo la magia del teatro e la suggestione di una natura rimasta incontaminata, possono far rivivere. …“È bello il Sagittario, sai? Si rompe e schiuma giù per i macigni, mugghia, trascina tronchi, tetti di capanne, zagole, anche le pecore e gli agnelli, che ha rapito alla montagna. È bello sai?…”

Passeggiate Letterarie

Il sentiero dei “viaggiatori”: Le Gole del Sagittario – Un’ escursione all’interno della riserva, attraverso le emozioni degli autori che nel loro “vagabondare” rimasero colpiti dal paesaggio delle gole, arrivando a definirlo “orrido e bello”.

Ancora oggi, nonostante il turismo di massa che le attraversa, rimangono particolarmente suggestive e straordinariamente affascinanti. Le gole con alte pareti rocciose, rappresentano un ambiente conosciuto in tutto il mondo, sia per il particolare interesse faunistico che per quello floreale. Seguendo il Falco Pellegrino e il colore del fiordaliso, il visitatore scopre il fascino naturale della riserva: “…le trotte vanno scherzando sotto l’acqua ed i merli di fiume ed altri uccelli insidiatori per sopra …” con queste parole nel 1712 Michele Torcia, un diplomatico napoletano, descriveva l’ambiente delle Gole del Sagittario, ed è dal Giardino botanico della Riserva, che l’itinerario proposto intende ripercorrere parte del tragitto che tanto colpì i numerosi visitatori italiani e stranieri.

Anche se nel frattempo il Sagittario non attraversa più tutte le gole, il fascino dell’ambiente è rimasto inalterato nel tempo.

Sulle pareti nidificano e si possono osservare numerose coppie di Gracchio Corallino, un corvide sempre più raro in tutta Europa; inoltre è facile ascoltarne il tipico verso simile a quello della Taccola, altro piccolo corvide nidificante nelle gole. Continuando a salire, il sentiero piega a sinistra, offrendoci l’imponente scorcio di Pizzo Marcello.

Si sale quindi sulla piccola e tortuosa strada asfaltata che porta al paese di Castrovalva, per poi riprendere sulla destra una mulattiera; in pochi minuti ci troviamo sulla cresta rocciosa di colle San Michele, sovrastando le gole sottostanti.

Con un po’ di fortuna è possibile osservare il volo tra le rocce del Passero Solitario; per gli amanti dei fiori, attenzione a non calpestare il Fiordaliso del Sagittario!

Periodo : Aprile – Luglio / Settembre – Ottobre
Durata : 2 – 3 ore
Minimo : 25 persone

Prenotazione obbligatoria

Percorso Parco Letterario

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Sito Ufficiale dei Parchi Letterari ® Italiani

https://parchiletterari.com

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